Il forum pazzo

ricordo di gente che non cè piu

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view post Posted on 21/11/2009, 14:03     +1   -1




ciao raga!!! in QUESTO spazio insieme allo staff abbiamo deciso di ricordate tanta gente che ha perso la vita.. sia per un incidente , per una malattia, perche e stata uccisa ecc-.... per KI VUOLE puo ricordare anche lui un amico un parente o altro questo spazio e aperto a tutti...
La morte di Dario Pellegrino
[martedì 29 luglio 2008]

La vittima, 22 anni residente a Pastorano, era cameriere all’«Isola Verde». Spira in ospedale, disposta l’autopsia
Pontecagnano Faiano. È morto travolto dalla stessa motocicletta che guidava. Un tentativo di sorpasso, la manovra disperata per evitare, non riuscendoci, l’impatto frontale con un’auto che proveniva sulla corsia opposta, la perdita di controllo, lui che viene disarcionato e scaraventato di alcuni metri sull’asfalto e poi la moto che per inerzia lo travolge. Nell’impatto il manubrio sfonda il casco. La morte avverrà poco dopo all’ospedale Ruggi d’Aragona. La sequenza tragica è quella che hanno delineato, con una prima ricostruzione dei fatti, i vigili urbani di Pontecagnano-Faiano. Così ha perso la vita Dario Pellegrino, 22 anni, nato a Salerno dove risiedeva nel rione Pastorano. È accaduto poco prima delle 8 di ieri mattina, sulla strada litoranea che ogni mattina il ragazzo percorreva per raggiungere la struttura balneare «Isola verde» dove lavorava come cameriere.

Aveva salutato la madre, era partito. Ora la sua salma è composta nell’obitorio del Ruggi. L’incidente è in via Magellano a Pontecagnano in prossimità della litoranea all'altezza dell'Hotel Mare. Dario era alla guida della sua Yamaha Majestic 500. Davanti a lui, sulla stessa direttrice di marcia, viaggiava un camion. Il giovane ha tentato di sorpassarlo. A manovra iniziata ha visto sopraggiungere sulla corsia opposta una Mercedes. Nel tentativo di evitare l’impatto avrebbe perso il controllo della moto. Lo scontro con l’automobile, secondo i primi rilievi, si sarebbe comunque verificato. Il giovane è stato catapultato in avanti per alcuni metri. Su di lui è piombata la sua stessa moto ormai fuori controllo. Un razzo impazzito. Che lo ha travolto il giovane centauro sfondando il casco.

L’autista del camion non si è fermato. I vigili urbani tentato di rintracciarlo per completare, con la sua testimoninanza, la ricostruzione delle fasi della tragedia. I soccorsi al giovane centauro sono stati immediati. Sul posto sono giunti gli operatori del servizio di emergenza del 118 con i volontari del Vopi di Pontecagnano. Dario era ancora vivo al momento del loro arrivo ed è stato trasportato all'ospedale di Salerno a bordo di una ambulanza di tipo A dell'Humanitas di Salerno. Ai medici del Ruggi le condizioni di Dario sono apparse subito molto gravi. E' stato sottoposto ad una tac ed altri accertamenti di rito, ma il cuore del ragazzo ha smesso di battere poco dopo intorno alle 9,30 per le gravi lesioni interne riportate.

La circostazna ha indotto il magistrato di turno, il sostituto procuratore Angelo Frattini, a disporre l’autopsia che sarà eseguita stamane. Sulla dinamica del sinistro stanno lavorando gli uomini del comandante Fabrizio Leone della polizia municipale di Pontecagnano Faiano accorsi sul posto. La pattuglia dei vigili urbani, agli ordini del tenente Renato Malangone, hanno ascoltato alcuni testimoni e la conducente della Mercedes. La donna in evidente stato di choc ha fornito la sua versione dei fatti. All'ospedale di San Leonardo sono subito accorsi i familiari ed i conoscenti più cari di Dario. E pensare che qualche tempo fa il ragazzo fu coinvolto in un altro incidente stradale. Allora riuscì a cavarsela. I colleghi di lavoro di Dario sono rimasti sconvolti ed addolorati per la perdita del loro caro amico. Tutti lo ricordano come un ragazzo solare e generoso con una sfrenata passione per le moto ed i cavalli. .............
Fisciano: tragico incidente stradale, muore ragazza 22enne
Tragico incidente stradale in tarda mattinata sulla statale 88 nei pressi del bivio che da Fisciano conduce a Penta. Una auto, con a bordo un giovane di 22 anni, si è schiantata contro il muro di una abitazione. L’impatto è stato violentissimo. La giovane, Gilda Citro, nonostante l’apertura dell’air bag è morta sul colpo per le ferite riportate nello schianto. Sul posto i Carabinieri di Mercato S.Severino, la Polizia Municipale di Fisciano ed i volontari della Misericordia. Per la ragazza non c’è stato nulla da fare. Il traffico è stato bloccato per alcune ore.
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Salerno: incidente mortale, si schianta con la moto, perde la vita 26enne di Pellezzano
Tragico incidente stradale questa notte, intorno all’una a Salerno. A perdere la vita un giovane di 26 anni di Pellezzano Alessandro Ramora che, per cause ancora in corso di accertamento, si è schiantato con la sua moto Honda di grossa cilindrata contro alcune auto in sosta sul lungomare cittadino. Il giovane è morto sul colpo a causa delle ferite interne riportate. Sul posto i Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno per i rilievi del caso.
>>>>>>>>>>>>>>> Salerno: si schiantano con lo scooter, muoiono due ragazzi
Due ragazzini di 17 e 19 anni, salernitani, hanno perso la vita poco dopo la mezzanotte di ieri in un incidente stradale che si è verificato tra i quartieri di San Leonardo e Fuorni, lungo la statale 18. I due giovani, Mauro Sorrentino di 19 anni ed il minorenne Salvatore D. che viaggiavano su un ciclomotore Honda SH, si trovavano sulla statale 18 che collega il capoluogo a Pontecagnano quando, per cause ancora in fase di accertamento, in via San Leonardo si sono schiantati contro un palo della luce elettrica.Il diciannovenne è morto nel corso del trasporto in ospedale, mentre il ragazzo di 17 anni è deceduto questa mattina all’alba all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona.

Sul posto agenti della Polizia Stradale e Carabinieri per i rilievi del caso. Inutili i soccorsi delle ambulanze del 118.
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Schianto sul raccordo, muore un ventottenne
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14 luglio - Incidente mortale la scorsa notte lungo il raccordo autostradale Avellino-Salermo. A perdere la vita è stato Giuseppe De Piano, 28 anni. Il giovane stava percorrendo il raccordo quando al chilometro undici e seicento nel territorio compreso tra Fisciano e Montoro Inferiore, ha improvvisamente perso il controllo della motocicletta sulla quale viaggiava.

Il mezzo ha incominciato a sbandare finendo contro il cordolo, il giovane è stato sbalzato nella cunetta autostradale. Un impatto violentissimo che non gli ha lasciato scampo. E' morto sul colpo. Sul posto è intervenuta una volante della polizia stradale ed un'ambulanza del 118. Il ventottenne è stato trasportato all'ospedale di Curteri per l'esame autoptico. Alla polizia stradale il compito di ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto. Giuseppe De Piano, classe 1981, era nato a Milano ma da anni risiedeva a Solofra alla frazione di Sant'Agata Irpina. Insieme con i genitori gestiva una gioielleria in via Gregorio Ronca. Il giovane era anche proprietario di un centro orafo situato a Salerno. Gli agenti della polizia stradale, coordinati dal vice questore aggiunto Alessandro Salzano, hanno lavorato per tutta la notte effettuando un lungo sopralluogo nel punto esatto dell’incidente mortale. Probabilmente a provcare il drammatico impatto una distrazione da parte del giovane che poi non è riuscito più a riprendere il controllo. E a nulla è servito, in questo caso, l’uso del casco. Troppo violento l’urto contro l’asfalto per poter sopravvivere. L’INCHIESTA Sulla vicenda, come da prassi, anche la Procura della Repubblica di Avellino ha aperto un dossier. Si tratterà di fare completa luce sulla vicenda ed attribuire le esatte responsabilità. La moto sulla quale viaggiava il giovane è andata completamente distrutta. Questa mattina il pubblico ministero che segue le indagini darà mandato al medico legale per effettuare l’esame autoptico. Un passaggio fondamentale per sciogliere ogni dubbio. Sul raccordo oltre alla polizia stradale anche i vigili del fuoco del comando provinciale di Avellino che hanno dovuto rimuovere i detriti del mezzo volati sull’asfalto durante l’impatto. L’IDENTIKIT Giuseppe De Piano aveva ventotto anni. Nato a Milano, dopo alcuni anni, assieme alla sua famiglia era rientrato a Solofra. Qui i genitori avevano aperto una avviata gioielleria che con il tempo è diventata punto di riferimento a Solofra. Molto conosciuto in paese, viene descritto come una persona amabile, sempre sorridente, disponibile ed aperto alla vita. Gran professionista nel suo lavoro, a Solofra spesso veniva visto in giro con i suoi amici. Ma aveva una grande comitiva anche a Salerno dove era proprietario di un laboratorio orafo. Tante le sue passioni dalla moto allo sport. Una persona dinamica, iperattiva, che odiava star fermo. La notizia della sua scomparsa è arrivata a Solofra nel cuore della notte. Rabbia, incredulità e commozione. Ad avvisare la famiglia nella loro abitazione della frazione Sant’Agata sono stati i carabinieri della locale stazione. Un compito duro ma necessario. E subito una lenta processione presso l’abitazione della famiglia De Piano. Una processione di solidarietà e di vicinanza. «Non riesco a crederci - dice un’amica in lacrime - Era una persona spettacolare. Un grande amico, sempre disponibile e presente nei momenti di maggiore necessità. Una tragedia senza fine. Ora non ci resta che stare vicini alla famiglia e far sentire loro tutto il nostro affetto. Quando l’ho saputo non volevo crederci. Pensavo ad uno scherzo. Ed invece, purtroppo, era tutto vero.Volevo impazzire. C’eravamo visti solo qualche giorno fa. Era una persona responsabile, coscienziosa e soprattutto amante del suo lavoro nel quale si dedica anima e corpo. Ora dobbiamo solo ricordarlo nel migliore dei modi e non disperdere quel matrimonio di gioia e sincerità che ci ha regalato in questi anni». Vicino alla famiglia anche il primo cittadino di Solofra, Antonio Guarino: «Una tragedia per tutta la comunità - ha dichiarato - Una notizia sconvolgente, che ci ha lasciato senza parole. E del resto in questi casi è inutile parlare, ogni cosa sembrebbe banale. Dobbiamo soltanto stare accanto alla sua famiglia, far sentire tutto il nostro affetto e non lasciarli mai soli. Certo è un brutto colpo per la cittadinanza che perde un figlio caro e giovani. Ma dobbiamo farci forza e soprattutto far forza alla sua famiglia. Una famiglia perbene, conosciuta e stimata da tutti». Centinaia le persone che in queste ore hanno voluto rendere omaggio al giovane Giuseppe.  Sul raccordo al chilometro undici e seicento anche un mazzo di fiori, per non dimenticare. «Siamo sconvolti - dice un altro amico - Era una persona straordinaria. Difficile trovarne così. Un ragazzo pieno di vita, sempre sorridente, che riusciva a sdrammatizzare anche nei momenti di maggiore difficoltà. La notizia della sua scomparsa ci ha letteralmente devastati. Ma ora dobbiamo essere forti per la sua famiglia, andare avanti nel suo ricordo, senza dimenticarlo. Ripeto un giovane come pochi. Una persona che ha sempre avuto una parola buona per tutti, senza mai lasciarsi soli, anche e soprattutto nei momenti più brutti. Il nostro impegno adesso è quello di star vicini alla famiglia e di non far mancare niente a loro. Solo questo possiamo fare e lo faremo. Senza alcuna esistazione. Giuseppe merita questo ed altro. La sua famiglia non rimarrà da sola». I funerali del ventottenne si svolgeranno questa mattina presso la chiesa di Sant’Agata Irpina. Proclamato il lutto cittadino. Qui in centinaia l’omaggeranno di un ultimo e sentito saluto. «Saremo presenti - dice un altro amico - in massa. Tutti per ricordarlo e per porgergli un ultimo e commosso saluto. Saremo presenti, accanto alla famiglia ed ai parenti. Giuseppe se lo merita. Va ricordato degnamente, nel migliore dei modi e noi lo faremo, senza dimenticare mai i magnifici anni che abbiamo trascorso tutti insieme».
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Baronissi - Morte due persone in due distinti incidenti stradali
La prima vittima è un giovane di 20 anni di Baronissi, che è morto ieri sera; l’altra è un 52enne di Mercato San Severino

Ancora sangue sulle strade salernitane. Ieri un ragazzo di soli 20 anni, Donato D’Arco, di Baronissi, ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto sulla A 30 Caserta-Salerno, tra i caselli di Castel San Giorgio e Nocera Inferiore. Il giovane ha perso il controllo della sua auto e si è schiantato contro il guard rail, rimanendo schiacciato contro la struttura di protezione e morendo sul colpo. In auto con lui c’era un suo amico, anch’egli di Baronissi, che ha riportato delle ferite, ed è stato ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Nocera Inferiore. Una terza persona che ha assistito al tragico sinistro è stata ricoverata in stato di choc. Sconvolta la comunità di Baronissi, ma anche la vicina Mercato san Severino, che piange la scomparsa di Claudio Tassieri, di 52 anni, dipendente dell’amministrazione provinciale di Salerno, che ha perso la vita ieri pomeriggio nell’incidente avvenuto lungo la superstrada Sora-Cassino, nel Lazio. Era in viaggio dall’Abruzzo diretto a casa il 52enne, che era insieme alla moglie e al figlio di 13 anni. Tassieri è morto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso, la moglie e il figlio sono rimasti feriti e sono stati ricoverati in ospedale a Cassino; le loro condizioni non sono gravi. .....
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Il giallo a luci rosse: ucciso il trans amico di Marrazzo
RomaLe valigie erano pronte, sull’uscio, come se la sua partenza fosse imminente. Pare fosse stato sfrattato, ma forse voleva allontanarsi dal clamore per il caso Marrazzo, dalla paura di essere nel mirino di qualcuno per quello che sapeva o aveva nel pc. Brenda, il cui vero nome era Wendell Mendes Paes, 32 anni, uno dei trans dell’inchiesta sul tentativo di ricatto all’ex presidente della Regione Lazio, quello che custodiva il segreto del famigerato secondo video del governatore e di chissà quali altri clienti famosi, non ha fatto in tempo ad andarsene. Il suo corpo è stato trovato ieri all’alba nel seminterrato di via Due Ponti dove viveva. Un locale di 20 metri quadrati con un soppalco, squallido e dimesso, non lo stesso dove si prostituiva. Brenda è morto soffocato dalle esalazioni del fumo che si è sprigionato dall’incendio di uno dei due borsoni, pieni di vestiti, lasciati vicino all’ingresso.
L’allarme. Sono stati i vicini a chiamare i vigili del fuoco alle 4,16 del mattino. I pompieri hanno dovuto sfondare la porta, chiusa a chiave, per entrare e spegnere le fiamme. Un mazzo di chiavi era all’interno. Il trans è stato trovato sul soppalco, seminudo, in terra e in posizione supina, annerito dalla fuliggine. Nessun segno di violenza sul cadavere, né ustioni. L’incendio, infatti, ha interessato soltanto il borsone, che conteneva qualcosa bruciato a lenta combustione. Dall’appartamento non si poteva uscire se non passando dalla porta: le piccole finestre erano chiuse. Trovata una bottiglia di whisky, ma non vicino al letto. Alle 2,30 un tassista aveva riportato a casa Brenda, da solo, dopo una serata trascorsa a prostituirsi nella zona dell’Acqua Acetosa.
L’inchiesta. La Procura di Roma indaga per omicidio volontario. «Come suicidio sarebbe un po’ strano», sostengono i magistrati. Ben quattro Pm hanno effettuato il sopralluogo sul posto: con il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e al pm Rodolfo Sabelli, che indagano sull’affaire Marrazzo, sono intervenuti il pm Pierluigi Cipolla e il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani. Oltre all’autopsia, sono stati disposti gli esami tossicologici per accertare se il trans al momento della morte fosse stordito da droga, alcol o psicofarmaci. Indiscrezioni facevano riferimento a tracce di liquido infiammabile, ma la Procura smentisce. I magistrati negano anche, come sostenuto da altri trans, che Brenda volesse farla finita o andare via da Roma perché aveva paura.
Il pc nell’acqua. Accertamenti saranno effettuati anche sul computer di Brenda, trovato nel lavandino del bagno, sotto l’acqua corrente. Il particolare ha colpito molto i magistrati e fa pensare alla volontà di renderlo inutilizzabile. Il sospetto è che Brenda sapesse più di quanto fatto mettere a verbale, non solo su Marrazzo, ma anche su altri vip filmati o fotografati durante gli incontri a luci rosse. Per questo saranno analizzate anche le sue agende, alla ricerca di contatti e amicizie. Brenda, infatti, potrebbe essere stato coinvolto in un’attività di dossieraggio per conto terzi, potrebbe essere stato l’anello operativo tra ricattati e ricattatori.
L’altra aggressione. Lo scorso 8 novembre il trans denunciò di essere stato malmenato da alcuni stranieri dell’est Europa. I carabinieri lo trovarono in forte stato di alterazione emotiva in terra, con alcune escoriazioni. Urlava frasi sconnesse ed era ubriaco. Raccontò di essere stato derubato di borsa e cellulare. Anche in ospedale diede in escandescenze e cercò di ferire un medico. Brenda non era sotto protezione e ora i Pm vogliono capire se ci sia un nesso tra la sua morte e l’aggressione.Seconda morte misteriosa. Sono gli stessi magistrati ad ammetterlo. È sempre più giallo, infatti, anche sul decesso di Gianguarino Cafasso, il pusher amico di Brenda che secondo i carabinieri arrestati avrebbe girato il video di Marrazzo e che per primo tentò di piazzarlo sul mercato. Cafasso è stato ufficialmente stroncato lo scorso settembre da un’overdose di cocaina in una stanza d’albergo. Ma i Pm hanno disposto accertamenti anche su questo. Pure il telefonino di Cafasso, come quello di Brenda, è sparito, gettato via dalla fidanzata Jennifer che era in sua compagnia al momento della morte «perché squillava troppo».
Brenda e Marrazzo. Fu l’ex governatore a dire ai magistrati di aver avuto un paio di incontri con Brenda, l’unico trans che lo chiamava sul posto di lavoro, in Regione. Brenda fu più preciso con i Pm, parlò di un filmino girato durante un incontro in un appartamento nella disponibilità di Marrazzo al quale partecipò anche un altro viado, Michelle. Raccontò di averlo custodito nel suo computer ma di averlo poi distrutto per paura. Anche Natalie, il trans ripreso nel video che ha costretto l’ex presidente alle dimissioni, aveva avvertito il governatore di stare attento a Brenda perché girava voce che ricattasse i clienti. «Dicono che avesse il secondo video nel pc», ammette. Ora l’avvocato di Marrazzo, Luca Petrucci, chiede che Natalie venga messa sotto protezione...................
COMEE RICORDATE NEGLI ULTIMI GIORNI AVEVAMO PUBBLICATO QUESTO MESSAGGIO:
SALVIAMO ROBERTO GRIMALDI CON UNA NOSTRA PREGHIERA:
roberto grimaldi, un ragazzo di 18 , ha una malattia rara non conosciuta dai dottori, un cancro.
martedi, 24 novembre, alle ore 20 alla cappellina di sava ci riuniamo tt (sxo anke voi ke leggete qst link) x pregare...
anche se ciò poytà servire e nn servire, in noi la fiamma della speranza ankora nn si spegne...
condividete
nn siate egoisti, robby poteva essere anke un vostro amiko, parente.
ieri VENERDI ROBERTO NON CE LA FATTA ...non ti ho mai conosciuto...ma molti mi hanno parlato di te e quindi è come se lo avessi fatto...hai combattuto fino alla fine con grande dignità...da oggi il cielo ha una stella in più che da lassù proteggerà tutti i tuoi cari e tutti quelli che ti volevano e continueranno a volerti bene....CIAO ROBERTO! BY i ragazzi del web Ora sei un ANGELO, aiuta i tuoi cari ad affrontare questo momento difficile.

RAGAAZZI E RAGAZZE ANCHE VOI SE AVETE QUALCHE STORIA DA RACCONTARE LO POTETE fare
 
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